martedì 11 settembre 2007

Senza Parole

Niente di nuovo sotto il cielo sangiovannese! Sempre la solita solfa. Qualcuno si chiederà: perché Melchionda dice questo? Vi spiego il perché. Mesi fa, subito dopo le feste pasquali, in una conversazione piacevole, la titolare della libreria Fahrenheit, Valeria Lauriola, mi chiese, sapendo dei miei contatti con Roma e Milano, di darle un aiuto nell’organizzare eventi culturali – convegni o presentazioni di libri – di altissimo profilo. Eventi che, al contempo, avrebbero dato lustro alla città – una delle più misere a livello culturale - notorietà e, perché no? soldi a Lauriola.

La mia risposta, al suo invito, fu immediato e disinteressato: era ora – mi dicevo – che qualcuno/a cercasse di fare cose degne di nota. Pertanto, nell’arco di pochissimi giorni, ottenni l’ok di personaggi che nella vita pubblica del Paese esercitano un’influenza di non poco conto.

Per dovere di cronaca, e senza nessun tipo di arroganza o vanteria, vi elenco gli autori che avevano dato la disponibilità a raggiungere San Giovanni Rotondo: Marco Travaglio, Piergiorgio Odifredddi, Candido Cannavò, Olga D’Antona, Gian Antonio Stella, Guido Rossi, Darwin Pastorin, Guido Rossi, Francesco La Licata, Oliviero Beha, Gustavo Zagrebelsky, Massimo Fini e Riccardo Iacona. Quando portai a Lauriola l’elenco, prestigioso, degli scrittori, giuristi, giornalisti che avevano dato l’avallo al mio invito, la sua reazione fu entusiasta. Aveva capito che poteva davvero sbarcare il lunario!

Con il sostegno dei ‘Presidi del Libro’ e i nomi summenzionati, in città si poteva – finalmente! – uscire dal cono d’ombra. Era l’occasione, a mio modesto parere, per sprovincializzare, almeno un po’, San Giovanni Rotondo. A distanza di mesi, oramai, cosa mi ritrovo a leggere sul portale della città? Che l’assessore Crisetti, insieme a Lauriola, Giovanni Piano e Grazia Centra presiederanno la giuria del concorso letterario intitolato: “Amore, amicizia e altri legami”. Per dirla in poche parole, la classica sagra paesana, inutile e ridicola. Stiamo messi davvero male…!



PS: Questo breve resoconto cronistico l’avevo inviato nella sezione dei commenti dell’articolo “La festa dei lettori” sul portale Sangiovannirotondonet.it. Qualcuno mi sa dire per quale motivo mi è stato censurato?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei un solamente uno che ha bisogno di tanto aiuto.
Non vado nel merito se siamo messi proprio male (forse si, con personaggi come te!!!) ma sappi che persone serie come Giovanni non censurano se non nei casi di calunnie ed offesse passsibili di denunce.
Comunque appena lo vedo gli riferisco della tua domanda.
M.P.

Anonimo ha detto...

Caro signor Melchionda/Don Chisciotte,

me l'aspettavo..mi chiedevo quanto tempo ci avrebbe messo a trovare un nuovo mulino a vento da caricare e oplà, ecco scelto il bersaglio.
Nonostante abbia provato, con tutta me stessa a NON rispondere a questo articolo (?)/invettiva/insieme di cialtronerie...ho ceduto (sono più debole di quanto pensassi) e mi ritrovo qui a dover tentare di spiegare non tanto a Lei (visto che gliel' avevo spiegato già più volte, a questo punto inutilmente) ma agli altri suoi lettori, il perché Valeria Lauriola non sia pazza e che ci siano delle ragioni per cui gli eminenti nomi che ha citato, non siano in calendario in libreria.

Questi nomi non si accontentano di farsi pagare il pernottamento di una notte a San Giovanni, no, desiderano farsi pagare anche il viaggio (in aereo, ovviamente, non come noi comuni mortali in treno) e soprattutto ottenere un “salato” gettone di presenza. Quindi se si vuole fare un calendario con 4/5 nomi di questi, potrete avere un'idea della salatissima cifra finale.
Si ricorda Signor Melchionda che già ne parlavamo di questo problema? Le avevo anche detto che tutto dipendeva dai Presidi del Libro, l'associazione di editori pugliesi, il cui scopo è quello di cercare di veicolare la cultura nella nostra Regione. Loro danno annualmente dei fondi ai Presidi associati, come appunto il Presidio di San Giovanni. Bene, questi fondi sono irrisori e molti servono comunque per organizzare l'annuale Festa dei Lettori di fine settembre, creata appunto da loro e a cui tutti i Presidi delle varie cittadine devono partecipare organizzando qualcosa.
Se ci fosse stato un fondo sufficiente mi sarei mossa anche per cercare di trovare altri finanziamenti altrove, ma siccome così non è stato e gli uffici stampa degli eminenti nomi che ha citato volevano già una data fissata con largo anticipo, non ho potuto farlo.
Ma non è detto che non si riesca in futuro, quando magari gli eminenti nomi cercheranno di capire la situazione di una piccola libreria di provincia e abbasseranno le loro richieste eccessive. E questa non è fantascienza: un bravo e famoso scrittore, Giulio Mozzi, che scrive per Einaudi, quasi due anni fa venne qui da Padova per una due giorni di scrittura creativa, organizzata appunto dai Presidi del libro di San Giovanni. Bene, sapete quanto chiese? Solo il pernottamento e il rimborso del viaggio (fatto in treno e in seconda classe, scelto da lui). Ci spiegò anche perchè non ci chiese nessun gettone di presenza: disse che gli scrittori e i personaggi famosi in generale dovevano imparare che c'erano luoghi (tipo le reti tv) in cui ci si poteva permettere di chiedere tanto, considerando i tanti soldi che possiede la tv... ed altre situazioni invece, come appunto la nostra, in cui non lo si faceva. Anche perché altrimenti nelle piccole cittadine e nelle piccole librerie la cultura dei grandi nomi sarà sempre inarrivabile. Bene, ritengo che alcuni “eminenti” nomi dovrebbero imparare un po' “l'eleganza” e il senso della misura del loro collega, Giulio Mozzi.

Comunque sia, a meno di un anno dall'apertura questa libreria ha organizzato un'infinità di eventi, che per lei saranno piccoli o ridicoli, ma a cui ha partecipato tanta gente di questa cittadina che odia(?) tanto. Già che ci sono ne approfitto per citare le “poche” cose che in meno di un anno di vita, questa piccola e “asfittica” libreria ha organizzato:
- presentazione del libro di Antonio D'Apolito “Alla lampa alla lampa..”
- partecipazione alla giornata del Commercio Equo e solidale
- presentazione del libro “Cartoline dal Gargano”
- celebrazione del Giorno della Memoria
- partecipazione all'iniziativa “Donne &”
- presentazione del calendario Nature Morte, realizzata dal circolo locale di Legambiente
-partecipazione alla mostra del libro realizzata dalla scuola Melchionda
incontro con il poeta Vincenzo Luciani
evento di tre mesi “Estate in libreria” con l'attrice Irma Ciccone
concorso letterario “Amore amicizia & altri legami”
Festa dei Lettori (29 settembre)
Lei cosa ha portato alla cultura di San Giovanni, egregio Signor Melchionda? A parte i suoi libri in cui sfrutta la cittadina per farsi bello e moralizzatore. Non è mia intenzione fare una gara, ma se accusa la cultura di San Giovanni di essere misera ed asfittica, mi aspetto almeno che lei si sia dato da fare a destra e a manca.

Infine un consiglio: non basta attaccare tutto e tutti per diventare un Marco Travaglio. Così facendo si diventa, come dimostra l'incipit della mia lettera, più che altro un Don Chisciotte: testa bassa, lancia tesa, a correre incontro a qualsiasi cosa si muova davanti a lei. Per diventare un bravo giornalista (non solo lei può arrogarsi il diritto di fare il giornalista, sa? La qui presente ha collaborato per anni con testate giornalistiche di Roma come free-lance) la prima cosa che si insegna è quella di scegliere un buon argomento (e per buono intendo che abbia dei requisiti validi per farci su un articolo...ora non crederà veramente che la qui presente Valeria Lauriola NON voglia avere un Travaglio o un G.Antonio Stella in libreria?! La rassicuro, non sono COSi' masochista). Invece no, lei persevera nell'attaccare tutto e tutti e non capisce che così rischia di vanificare anche i pochi articoli in cui ha affrontato delle problematiche reali..perché fa un'accozzaglia di tutto, la mette in lavatrice e quello che esce è ...solo astio.

Me lo ricordo il signor Melchionda quando, un po' di tempo fa, per un certo periodo, bazzicava la libreria... quasi esclusivamente per criticare : “ma perché non hai questo libro?” “ma perché non vendi questo?”. Con pazienza ho tentato di spiegargli più volte che anch'io vorrei essere alta 1,80 cm, avere una laurea in ingegneria aerospaziale e portare la pace nel mondo, ma che la vita è questa: possiedo una piccola libreria in una piccola cittadina in cui si legge poco (ma qualcuno lo fa): riempirmi di libri ostici di saggistica e invece evitare di vendere libri in classifica, presupporrebbe portare la mia attività al fallimento dopo pochi mesi.
Allora cosa si fa, signor Melchionda? Si prova a vivere nella vita reale e non nella fantasia dove tutto è perfetto. Per capirci, anch'io vorrei per esempio avere in libreria più libri Adelphi e meno libri di Moccia. Vorrei, appunto. Ma non lo faccio, perché vivo nel mondo reale e capisco che bisogna trovare un compromesso tra tenere aperta una libreria a San Giovanni o non tenerla affatto. Qui dentro vendo Joyce, Kafka, Nietzsche, Borges, caro Signor Melchionda, non solo Moccia. Ma devo tenere Moccia per non fallire in meno di un mese. Questa è la realtà. Le fa schifo? Può darsi, capisco che per lei, dall'alto della sua “montagna” in cui si siede per giudicare tutto e tutti, sia un compromesso vergognoso. Ma le assicuro che imparerà, quando dovrà lavorare anche lei e non solo teorizzare le sue massime di vita. Per come la vedo io è sempre meglio una libreria che “vive”, di una che muore, perché deve chiudere i battenti.
Inoltre il Signor Melchionda in quel periodo mi aveva chiesto di scrivere un articolo da pubblicare sul suo blog in cui parlavo dell'esperienza di aver aperto una libreria qui a San Giovanni Rotondo. L'ho fatto, (si può ancora trovare nel blog del medesimo) raccontando che sì, qui si legge poco ma che ci sono tanti giovani e bambini che riempiono la libreria e che quindi c'è da sperare per il futuro. Bene, qual è stata la prima cosa che mi ha detto il signor Melchionda sul mio scritto? Che era troppo “buonista”, che trattavo troppo bene i sangiovannesi. Per questo, vede, signor Melchionda, mi è così difficile prenderla sul serio, perché lei vorrebbe mettere tutti alla gogna. Non salvando nessuno. O meglio, salvando solo lei.

La rassicuro anche sulla presunta “censura”: so che le farebbe tanto piacere passare per vittima di questa società, ma non credo proprio che il portale abbia scelto di non pubblicarla per difendere me: basta rileggersi tutti gli attacchi che ho ricevuto sul portale da quando ho aperto per capire che certo non godo di qualche “difesa d'ufficio”!
Per me, che la sua invettiva sia pubblicata sul suo blog o sul portale di San Giovanni, poco cambia: vuol dire che questa lettera l'avrei mandata ad entrambi.
Ma il ruolo della vittima, del “nessuno è profeta in patria” è troppo ghiotta, vero?

Ovviamente bisogna sempre tendere a fare di più e a migliorarsi, ma francamente mi sembra ridicolo tentare di affermare che questa libreria non abbia fatto nulla, anzi, siamo sempre presi ad organizzare qualcosa...iniziative che nei limiti del nostro budget striminzito (non siamo una catena feltrinelli, se non se ne fosse accorto) possono sicuramente portare quel qualcosa in più a livello culturale.

Noto con cuirosità che questa volta mi ha attaccato la sua sindrome, quello degli articoli chilometrici. Mi scuso con chi leggerà.
Infine signor Melchionda, la invito a partecipare a qualcuno dei tanti incontri e eventi che organizziamo da un anno a questa parte. Chissà, magari scoprirà che le piacciono.

Valeria Lauriola

(Pubblicherò il suo articolo e la mia risposta anche sul mio blog. Alla faccia della censura)