mercoledì 2 maggio 2007

Spazio e fiducia ai ragazzi!

Conosco Claudio Mischitelli da tantissimi anni; in passato, molto prima della ribalta mediatica, e dopo alcuni miei scritti sulla nostra città, ebbi più volte la possibilità di scambiare pareri, idee sui temi che ogni cittadino sangiovannese dovrebbe avere a cuore, ma che – ahimè – poco toccano la sensibilità dei miei concittadini: una politica davvero diversa, l’impegno verso i ragazzi deviati dalle piaghe che tutti conosciamo, le tematiche ambientali di stringente e rilevante interesse etc…

Dopo essere venuto a conoscenza della sua nomina a coordinatore locale di “Forza Italia Giovani” – una sana e pulita novità nel mare magnum asfittico, corrotto e noioso della politica sangiovannese – decisi, dopo un incontro privato, di capire realmente cosa avesse spinto Mischitelli a gettarsi nell’arena politica (un “bellum omnia contra omnes”, secondo la felice espressione del filosofo Hobbes) della nostra città; gli chiesi, pertanto, se aveva voglia di rilasciare un’intervista al sottoscritto: la sua risposta fu immediata e senza nessun tipo di tentennamento. Si vedeva che il giovane coordinatore avesse voglia di parlare, in primis ai suoi coetanei, di esternare il suo pensiero politico – ancora in fase di maturazione. Traspariva anche dal suo gesticolare il desiderio di buttarsi subito a capofitto nell’agone politico. Il lavoro, del resto, che c’è da fare, soprattutto nella sua fazione, è davvero tanto: tenacia, fantasia, senso delle istituzioni, grinta, coraggio, vis polemica non devono assolutamente mancare se veramente si vogliono risollevare le sorti e del partito forzitaliota e della politica della nostra comunità.

Mi lascia ben sperare che un partito come Forza Italia, guidato pro tempore da Santarsiero, abbia deciso di seguire la politica del rinnovamento e del ricambio generazionale: ogni tanto, a mio parere, bisogna investire nei ragazzi, dargli fiducia, saperli aspettare, anche se sbagliano.

Spero solo che la fiducia e la disponibilità che molti nutrono – almeno per ora, giustamente – nei suoi confronti non vengano tradite…




* * *



- Claudio Mischitelli, da qualche giorno ormai, è diventato coordinatore locale del circolo Forza Italia giovani. Com'è maturata tale scelta all'interno del vostro movimento?

- Da parte mia c’è sempre stato interesse verso la politica e verso “Forza Italia”, ma ho deciso di intraprendere solo ora questo percorso sia per motivi anagrafici, sia per le note vicende che hanno portato il partito negli scorsi anni in mano a gente che, a torto o a ragione, non perseguiva i miei obbiettivi, e più in generale quelli che un partito che si presenta come alternativo alle sinistre è tenuto a perseguire. Nel 2005, dopo la batosta elettorale delle amministrative, ci eravamo ripromessi con Alessandro Santarsiero di risentirci non appena ci fossero stati dei segnali positivi. E la telefonata di Alessandro di qualche settimana fa è stata l’inizio di alcuni incontri che hanno sancito il mio ingresso in “Forza Italia Giovani”.


- Il partito di Forza Italia, da anni riversa in una acuta e cronica crisi non solo politica ma anche morale visti anche gli scandali amministrativi perpetrati dall'ex sindaco Squarcella e sodali. Come pensa di attrarre le cosiddette nuove leve, troppo impaurite e nauseate dai torbidi giochi della politica sangiovannese? Con quali atti intende avvicinarsi ai ragazzi?

- Penso che bisogna mettere i ragazzi di ogni ceto sociale e fede politica di fronte allo stato attuale delle cose. Le porto un esempio: se non si interviene sul sistema previdenziale io, lei e la maggior parte dei ragazzi appartenente alla nostra fascia di età non avremo una pensione. E, anche se l’attuale governo cerca di camuffare dietro falsi problemi questa grande piaga del nostro paese, la sinistra radicale non ha intenzione di “ritoccare” il sistema pensionistico attuale. Proprio quella sinistra che si dice così vicina ai giovani ed alle loro problematiche.

Potrei stare qui a citarle una valanga di altri esempi, sugli incentivi ad intraprendere un’attività privata, sulla sicurezza e quant’altro. Ma il problema è far capire a tutti, ed è una battaglia che già combatto quotidianamente, che se non ci svegliamo il collasso del sistema sarà inevitabile.


- Non pensa anche lei che il lavoro più faticoso che l’aspetta, a patto che lei riesca a dimostrare veramente di valere e di contare non solo nel suo partito, sia quello di formare politicamente, culturalmente e civicamente le tante masse giovanili, ignoranti e insensibili sui temi più scottanti? Se sì, attraverso quale percorso formativo?

- Sensibilizzare il giovane su tematiche che si avvicinano molto al “politichese” è indubbiamente difficile, ma un po’ per cultura, un po’ per indole, sono abituato a vedere le cose con un certo ottimismo, anche perché nascondersi dietro al problema non aiuta sicuramente a risolverlo.

Le politiche giovanili per ovvi motivi mi hanno sempre affascinato e cercherò per quel che mi compete di riuscire a far comprendere i problemi e di trovare insieme una soluzione da proporre a chi di competenza.

Per quanto riguarda i temi più scottanti, per non generare ulteriore confusione, mi avvarrò di politici e tecnici del settore che di volta in volta tratteremo. Ho già avuto il piacere di conoscere anche in ambito regionale e nazionale persone molto disponibili in questo senso.


- Nella nostra città – e mi ricollego alla domanda precedente – la politica e l’universo-giovani sembrano due rette parallele che non si incontrano mai; anche negli altri partiti, e in primis in quelli di centro-sinistra, il distacco è sempre più palese.

Ha in mente delle iniziative che chiamino alla partecipazione collettiva anche ragazzi, magari con idee e progetti completamente diversi dai suoi? Se sì, quali sono?

- Com’è giusto che sia in una sana democrazia le varie correnti politiche hanno modi diversi di risolvere i problemi, ma questi ultimi sono comuni a tutti noi. Per questo credo che almeno in ambito giovanile su certe tematiche si possa convergere in soluzioni trasversali. Questo, le assicuro, è uno dei miei obiettivi principali e probabilmente i buoni rapporti che ho con molti dei ragazzi delle altre fazioni politiche potranno essermi d’aiuto.


- In una città come la nostra, dove l’intreccio tra affari, atti amministrativi, misfatti più o meno indecorosi è difficile da districare, un ruolo fondamentale dovrebbe svolgerlo la stampa locale che, a mio modesto parere, sui grandi e delicati temi è pressoché inesistente. Un mio maestro di vita, Paolo Sylos Labini, grande economista e intellettuale, che non ho avuto la fortuna di conoscere, diceva sempre che “ogni partita importante si ‘gioca’ sulla informazione vera dei fatti”.

Avete, magari nell’immediato futuro (spero non troppo lontano), in cantiere la creazione di un foglio d’informazione alternativo, magari ideato proprio dai ragazzi, capaci e coraggiosi, che – è giusto ricordarlo sempre – rappresentano il futuro di questa città, ancorata, purtroppo, a idee, princìpi, stili di vita demodè, arcaici e dannosi? Il destino futuro di questa città, caro Mischitelli, ruota tutto intorno all’informazione, al fatto che la gente, quella onesta e disinteressata, sappia interamente quello che avviene nelle segrete stanze di Palazzo di Città…

- Nella vita ed in politica, nel bene e nel male, la comunicazione è tutto. Ne è la dimostrazione la sconfitta elettorale del Presidente Fitto alle Regionali 2005 che a mio parere ha ben governato, ma non ha saputo comunicare adeguatamente i risultati ottenuti. Fatto sta che ora a “governare” la Regione Puglia c’è il centro-sinistra che ha fatto del bombardamento mediatico con gli slogan che tutti ricordiamo il suo cavallo di battaglia nella campagna elettorale. Certo poi amministrare è tutta un’altra cosa, e ne sono la dimostrazione i risultati di Vendola e compagni, richiamati con durezza al “cambio di rotta” dai propri ministri proprio qualche settimana fa. Per quanto riguarda “Forza Italia Giovani” ci stiamo muovendo sia a livello telematico sia a livello cartaceo con un progetto che illustrerò spero entro le prossime settimane. Questo chiaramente potrà avvenire solo dopo che il gruppo avrà concordato gli scopi da perseguire.


- Molti nostri coetanei, offuscati da certi modelli mediatici, sono stati attratti da una spirale tanto perversa quanto cancerosa: di fronte a determinate e gravissime piaghe sociali, come l’alcool e la droga, che poi sono il rovescio della medaglia dell’enorme ricchezza piovuta immeritatamente su questa città, da ragazzo attento – spero sempre – alle tematiche (e problematiche) dei giovani sangiovannesi, in quale direzione cercherà di orientare l’azione politico-sociale del suo movimento?

- Guardi, potrei iniziare ad elencare in merito le solite frasi fatte, ma cadrei nella più squallida demagogia del benpensante di turno. Il problema è evidente. Manca in gran parte dei ragazzi d’oggi la consapevolezza del limite e un’educazione di base forte. Possiamo star qui a parlare ore ed ore di benessere e quant’altro. Ma se i papà non iniziano a “tirar fuori la cinta” che hanno riposto troppo frettolosamente nell’armadio, ogni discorso è superfluo. Noi nel nostro piccolo cercheremo in ogni modo di fare il nostro dovere.


- Dopo la disastrosa parentesi amministrativa di Squarcella e compagni, la nostra città, dopo un breve periodo di commissariamento, è governata da un sindaco giovane, schierato con il centro-sinistra, capace però di farfugliare tanti bla-bla, e di prendere per i fondelli i tanti simpatizzanti (soprattutto giovani) che avevano creduto in lui. In che modo pensate di incalzare questa sgangherata coalizione, vista la totale nullità dell’opposizione?

- Chiarisco subito, come ho già avuto modo di dirle in un colloquio informale che abbiamo avuto qualche giorno or sono, che nutro profondo rispetto per il Dott. Mangiacotti e gli amministratori della sua coalizione, che sono stati democraticamente eletti dai miei concittadini. E’ sotto gli occhi di tutti però che il paese da due anni è completamente fermo, fatta eccezione per qualche “provvedimento-contentino” che di tanto in tanto il centro-sinistra promuove. La mia opinione resta la stessa di qualche tempo fa: il Dott. Mangiacotti era davvero intenzionato a cambiare il nostro paese e probabilmente era in buona fede quando fece promesse in lungo ed in largo. Il problema, e ritorno a quanto già ho detto prima, è che amministrare è un’altra storia. E il centro-sinistra si è dimostrato come sempre totalmente incapace di farlo, da un lato per una mancanza concreta di idee serie, dall’altro perché prigioniera di chi mette l’interesse dei cittadini sempre in secondo piano. E’ però altrettanto evidente che il centro-destra è ancora in “coma farmacologico” dopo la “calamità politica” dal quale è stato investito negli ultimi anni. Ma la ripresa c’è, le segreterie sono in fermento ed i contatti sono già ben avviati. Sono fiducioso!


- In quale direzione deve muoversi il partito di Forza Italia, attualmente commissariato dal rampante Santarsiero.

Quali sono gli errori che un partito come il vostro – senza radici storiche e culturali e da anni pressoché inesistente – non deve commettere in prospettiva, se veramente vuole rappresentare l’alternativa a questa sinistra?

- Risposta da un lato retorica ma che rispecchia la realtà: bisogna fare un passo alla volta. Partiamo in ogni caso da un dato incoraggiante. Il popolo sangiovannese è vicino al nostro partito e i 2800 voti delle ultime politiche ne sono la testimonianza concreta. Ma la pecca di “Forza Italia”, e lo riconosciamo senza alcun problema, è sempre stata quella della militanza. E questo distacco con i cittadini è reso palese in ambito locale.

Il nostro gruppo cercherà di farsi carico delle aspettative che ogni giovane deve poter pretendere. Il confronto sarà forte e spero costruttivo sia all’interno del partito stesso, sia con le istituzioni.


- La spaventa dover fronteggiare i tantissimi lupi mannari presenti nel suo partito, pronti a tutto pur di raggiungere l’obiettivo, losco e torbido al contempo, che si sono prefissati?


- Un’intervista senza le giuste provocazioni, ”preconfezionata”, perderebbe di enfasi e risulterebbe sterile. Ma nella fattispecie penso sia prematuro fare un processo alle intenzioni di un gruppo che è ancora in via di formazione. E’ chiaro che, se e quando ce ne sarà l’occasione, tirerò fuori la vena polemica e costruttiva che è propria del mio DNA. E le assicuro che certe situazioni, per quanto appaiano quasi ridicole rispetto alle magagne che la parte politica a me avversa sforna in continuazione, non le faremo passare inosservate.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Spiace che vedi il marcio ovunque, narciso come sei (e di che???) sicuramente il perfetto sei solo tu.
Vedo che puntualmente tiri fuori il discorso dell'informazione inesistente in città. Io vedrei il discorso da altra angolatura: in una città dove non vi sono degli informatori che lo fanno per professione principale (intesi solo nel senso di tempo pieno dedicato all'informazione) quello che viene espresso dai quei pochi che danno il loro tempo in maniera gratuita, debba essere solamente apprezzato. Ovviamente tu non lo condividerai.

Un'attenta osservatrice