giovedì 21 dicembre 2006

Comunista? Rifondazione…!

Ognuno racconta la storia della sua vita, io non faccio che trovar gente che me la racconta e io racconto a mia volta i fatti miei, tutti fanno così, questo è il modo in cui vanno le cose quando tutto è pericoloso.


Gertrude Stein



Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.


Cesare Pavese



E leggendo voi che fate? Ve lo dico subito: respingete tutto ciò che non vi aggrada. Lo stesso ha già fatto l’autore.


Robert Musil


Dopo la grande e, al contempo, dannosa stagione degli anni Settanta – gli anni della contestazione giovanile – quando partecipare alla vita politica era un rito collettivo, una sorta d’iniziazione al grande ‘gioco’ della società, un ‘gioco’ dove in nome di ideali bella ma irrealizzabili si ammazzava senza tanta pietà, il partito era il punto di riferimento per molti, tanti cittadini, un centro di aggregazione per coloro che volevano contare (e non in senso carrieristico) qualcosa nella società. Nel corso degli anni i partiti italiani, più di qualunque altro sistema politico transnazionale, si sono trasformati in delle vere e proprie oligarchie, in dei clubs dove l’ingresso è riservato a soci fedeli, ortodossi e con la testa china e la schiena curva e ricurva.

Lanciando uno sguardo approfondito nella locale comunità, ci si accorge ben presto di come questo stato di cose sia ormai connaturato nel Dna dei dirigenti di tutti i partiti della nostra città. Chi più, chi meno, ma la generalità della politica sangiovannese rispecchia questo canceroso status quo, difficile da distruggere. Una democrazia, quella locale, in stato pietoso, comatoso. Una struttura partitica formata perlopiù da personaggi senza una adeguata preparazione politica e civile. Tanti ectoplasmi uniti da un fine comune: costruirsi fitte ragnatele di amicizie per poi…

Nella cronica stasi della politica locale, chi, a mio parere, avrebbe bisogno di una svolta davvero radicale, e senza nessun tipo di tentennamento, è il partito della Rifondazione Comunista, un partito che da anni (o secoli?) è rappresentato da facce che sembrano scolpite sulle rocce, un partito che volutamente fa fatica a rigenerarsi, a voltar pagina, a dare il via a quel tanto agognato (ma mai attuato) ricambio generazionale, un partito che nei suoi comunicati, nei suoi discorsi, nelle sue manifestazioni pubbliche ha delle difficoltà macroscopiche a sintonizzarsi con i desideri, le richieste (non quelle clientelari, però), i bisogni della gente, quella davvero disperata e bisognosa d’aiuto.

I vari Barbano, Capuano, Ciavarella, Gorgoglione (quest’ultimo ‘trombato’ a mille elezioni e mai stanco di presentarsi) e compagnia discorrendo hanno davvero stancato! Gente che non ha più stimoli, che ama stare sempre all’opposizione, che è brava a fare della retorica, ma che poi porta a casa pochi risultati. D’altronde basta dare un’occhiata al bottino e, soprattutto, al consenso: dire che è davvero scarso, significherebbe essere ciechi e buonisti!

Ma se lo saranno mai chiesti, gli amici comunisti, che la gente à stanca della solita tiritera, della solita zuppa, ormai insipida?

Ma se lo saranno mai chiesti, gli amici comunisti, che se si seguita di questo passo il partito va diritto alla distruzione?

Anziché pensare, segretario Barbano e compagni, alla formazione della ridicola e inconcludente associazione “Uniti a Sinistra”, succursale di quella esistente a livello nazionale, non sarebbe meglio dare una drastica spolverata al Partito della Rifondazione comunista?

Segretario Barbano, anziché lambiccarsi in elucubrazioni politiche che non le appartengono, non sarebbe più utile, una volta tanto, che si facesse, e definitivamente, da parte, dando spazio, magari, a chi è davvero in grado di imprimere la tanto agognata svolta?

Segretario Barbano, anziché esporre locandine e tazebao, che a volte sfiorano il ridicolo, con gli amici dei Verdi dove il rappresentante più noto è il ‘chitarrista’ Pazienza (che a parole sono per la tutela dell’ambiente e nei fatti sono tra i principali inquinatori dell’ambiente di San Giovanni), non sarebbe più opportuno ravvivare il povero consiglio comunale, un luogo dove la politica non si sa cosa sia, con delle proposte serie, costruttive e risolutive?

A cosa serve, ora, lamentarsi dei mastodontici errori di Mangiacotti, il Signor Sì, e della sua maggioranza che non convinceva, eufemisitcamnte parlando, sin dagli albori?

La coerenza, segretario Barbano, avrebbe voluto che il suo partito non facesse parte sin dall’inizio di questa scombiccherata coalizione: è facile, ora, scagliarsi contro il povero Signor Sì, che anziché preoccuparsi di governare questa disastrata città, pensa, piuttosto, a tranquillizzare gli uomini col saio, colpiti nei loro torbidi interessi. Il Signor Sì, che quando era all’opposizione si rifaceva a Pasolini, grande fustigatore dei vizi dei politici e della società italiana in generale, sembra diventato ora il Torquemada in versione paesana.

Tornando, però, ai disastri del partito della Rifondazione Comunista, di certo non ispira fiducia il cosiddetto vivaio comunista che si definisce “Stella Rossa 67”; un vivaio dove ragazzi e ragazzini credono ancora nel mito della falsa rivoluzione; un vivaio dove la pochezza intellettuale rasenta il nulla; un vivaio dove tra alcol, cannabis, pizze e panini strapaesani ci si dimentica spesso dell’obiettivo principale per il quale ci si aggrega: fare politica e crescere seguendo percorsi sani, concreti e realizzabili; un vivaio dove ragazzi e ragazzini credono che la proprietà privata sia un male assoluto; un vivaio dove ragazzi e ragazzini, più o meno sprovveduti, vengono falsamente indottrinati su cosa sia il bene e cosa sia il male.


Se questa sarà la futura classe dirigente della nostra città, converrà, allora, chiedere cittadinanza ad un’altra comunità…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sei una penna piena di rabbia e di ignoranza...non aggiungo altro...

Anonimo ha detto...

E bravo Mr Melchionda....concordo pienamente con te.....finalmente qualcuno che ha il coraggio di contrastare questi venditori di utopie!!!