Con i se e con i ma, non si va da nessuna parte! Nel suo ultimo commento, Lauriola ha scritto: "L'iniziativa è saltata perchè i presidi regionali del libro non mi hanno dati dei soldi e dell'amministrazione comunale neanche a parlarne". Bene. Faccio, pertanto, delle considerazioni: 1) se dovessimo aspettarci sempre qualcosa dagli altri, Lauriola farebbe bene a chiudere bottega!; 2) i miei precedenti articoli non erano un attacco alla libreria in quanto tale, anzi, nè, tantomeno, alla libraia; 3) nell'invitare gli autori menzionati non volevo di certo ridimensionare la storia locale, fatta di sacrifici umani e abnegazione; 4) il problema è sempre lo stesso: nella nostra città le sagre paesane - che non interessano più a nessuno: basta contare i numeri dei presenti - sono l'esclusiva della città; 5) nessuno ha chiesto a Lauriola di salvare la cultura a San Giovanni Rotondo; 6) ho più volte scritto sull'amministrazione, anche quando era in una botte di ferro - a differenza di Lauriola, brava solo a farlo in privato o quando nessuno le può rispondere, come nel caso che stiamo vivendo - e sulla sua incapacità di governare questo paese: farlo in una circostanza dove a Palazzo di Città regna il nulla più assoluto, sarebbe stato un vano esercizio retorico. Chiarito questo, resto convinto delle mie idee: e cioè che a Lauriola manchino le capacità manageriali per volare alto. Non sara mica un delitto, dire questo! Se poi, un giorno dovesse capire, Lauriola, come funziona una attività che produce cultura e che con essa trae dei profitti, sarò ben lieto di ricredermi.
PS: Conosco Giuseppe Mangiacotti da diversi anni (esattamente dal 2003); me lo ricordo come una persona disponibile, affabile e socievole. Tante volte sono state le occasioni in cui ci siamo confrontati; entrambi abbiamo creduto, e in maniera convinta, nel progetto che il Grande Defenestrato voleva perseguire per il bene della città. Inevitabile è stata la rottura quando, e in tante occasioni, ho preso posizione contro il modo di fare - che tutti abbiamo avuto modo di conoscere - del Grande Defenestrato.
Ho letto quello che ha scritto a proposito degli attacchi che il povero fratellino ha ricevuto in questi anni: "In questi 2 anni e mezzo - è la lamentela di Giuseppe - una mezza dozzina di visitatori del portale grazie a te sono stati autorizzati a scrivere di tutto, avresti avuto avere il dovere professionale (riferito a Giovanni Piano) ma soprattutto morale di filtrare certe calunnie". Mi dispiace essere in disaccordo con Giuseppe: ma il problema è un altro, e cioè che il Grande Defenestrato è stato il primo responsabile dello sfascio che abbiamo sotto gli occhi.
In politica, come nella vita, caro Giuseppe, non contano solo gli onori ma, soprattutto, gli oneri. Il Grande Defenestrato ha voluto, nei due anni di amministrazione, fare e strafare, fregandosene dei consigli, delle critiche, anche dure, che gli sono piovute. La corte dei lacchè, le troppe promesse fatte durante la campagna elettorale, la debolezza di carattere, l'arroganza, la scelta degli uomini, caro Giuseppe, sono stati i punti deboli che, inevitabilmente, hanno portato a questo disastro. Prendersela con un portale di confronto - che secondo me andrebbe impostato in un altro modo: e non mi stancherò mai di dirlo - è troppo facile. Occorre, pertanto, avere il coraggio di ammettere le colpe, gli errori e mettersi, per il bene del paese, da parte. Una volta per tutte. Senza se e senza ma.
In questo caso, quindi, sono dalla parte di Giovanni Piano che, nonostante le censure, ripicche e l'eccessiva morbidezza, va ringraziato per il lavoro - gratutito - che sta facendo per la nostra comunità.
Caro Giuseppe, la libertà d'informazione vale sempre e non solo quando ci si scaglia sugli oppositori. Maturità e buon senso vogliono che si abbia l'onestà intellettuale per comprendere che una avventura - nata sotto i migliori auspici, con gli oltre 8 mila votanti - è finita e che è ora di voltare pagina. Tutto qua.
lunedì 24 settembre 2007
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3 commenti:
tagliati i capelli, parruccone
vai Melchionda spaccagli il culo a tutti!
Ma per favore,mettersi in bocca Kant, non fa di una persona ,più acculturata di altri.solo più presuntuosa .Lei torni a studiare e poi si potrà mettere a discernere di questo e quell’ altro.NOn ne ha ancora gli strumenti,mi dispiace.E le mancano totalmente le basi della comunicazione.Se poi per Lei comunicazione significa avere un Instagram pieno di soggetti perversi o quantomeno discutibili…forse per far parlare di se’..allora le consiglio veramente di cambiare lavoro…
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